Comunicare per informare l’anziano del ricovero alla casa di riposo e facilitarne l’inserimento

Il dubbio che spesso coglie parenti e famigliari di un anziano riguarda una domanda naturale, comprensibile e scontata, alla quale rispondere non è affatto semplice.

È più difficile assumere la decisione di far ricoverare una persona in una casa di riposo oppure comunicare la decisione al soggetto interessato?

La risposta alla prima parte della domanda è soggettiva e dipende molto dalla coscienza, dalle necessità e dalle situazioni che ciascuno si trova a vivere.

Capire come comunicare il ricovero in una struttura per anziani al soggetto interessato è invece ancor più complesso e trova un parziale ausilio in un percorso che può favorire l’accettazione da parte dell’anziano della decisione assunta.

In questi casi bisogna essere un po’ psicologi e procedere per gradi. Gestire un cambiamento non è mai impresa facile e spesso può portare a mutamenti improvvisi dello stato psicofisico dell’anziano e rompere gli equilibri in maniera difficilmente riparabile.

Il ricovero nella casa di riposo come una soluzione temporanea

Presentare il ricovero come una soluzione a tempo, talvolta è la via migliore, magari “approfittando” di un periodo riabilitativo o di accertamento, oppure di una contingenza che impedisce lo svolgimento delle operazioni finalizzate alla cura della persona.

Per l’anziano il ricovero in una struttura assistenziale come una casa di riposo rappresenta un cambiamento epocale: egli si stacca dalle proprie abitudini, si avvia verso una fase della vita che spesso viene vista come quella finale, perde di autonomia, avverte il rischio di essere dimenticato dalla famiglia e sottoposto continuamente ad assistenza come se non fosse più in grado di badare a sè stesso con autonomia (qualora sia autosufficiente).

Ecco perché il personale assistenziale, il famigliare o il caregiver devono proporsi come elementi rassicuranti, capaci di infondere fiducia e in grado di presentare qualsiasi genere di cambiamento come fosse qualcosa di reversibile, lasciando sempre una possibilità di ritorno.

Il ruolo della casa di riposo e del suo personale assistenziale

La casa di riposo recita un ruolo determinante fin dal momento del ricovero dell’anziano. Gli aspetti positivi della struttura, del personale, delle cure e delle iniziative interne, devono essere valorizzati e posti all’attenzione dell’ospite.

Lui stesso sperimenterà metodi, attenzioni, percorsi di cura e potrà scoprire cose che tra le mura domestiche non erano certo ipotizzabili. Le case di riposo oggi si presentano sul mercato come strutture in grado di far vivere l’anziano in maniera attiva e dinamica, curandone non solo l’aspetto sanitario ma anche quello psico-sociale. Solo così l’anziano avrà modo di sentirsi partecipe alla vita sociale interna alla struttura, di ambientarsi e di potere avvertire ancora la sua utilità. Le attività che oggi sono proposte dalle case di riposo sono molteplici, interattive e una struttura propositiva e moderna può sicuramente favorire l’inserimento dell’ospite.

Gli operatori sanitari, i volontari, il team che opera all’interno della casa di riposo, rivestono una funzione importantissima e determinante perchè, è il caso di dirlo, in questo caso “l’abito fa il monaco”, nel senso che i primi tempi sono decisivi per l’inserimento di un nuovo ospite.

Più la persona anziana viene seguita e resa partecipe della vita sociale interna, più apprezzerà le peculiarità positive della sua nuova sistemazione.

Il ruolo della famiglia della persona anziana

Un anziano può essere più attivo in una casa di riposo piuttosto che in un’abitazione residenziale, in cui spesso si sente solo e senza poter scambiare molte parole con gli altri.

Da non sottovalutare è l’importanza che riveste la famiglia. I parenti nei primi tempi devono visitare la persona con frequenza, con un aspetto propositivo, stimolando la partecipazione ai dialoghi per favorire una migliore integrazione.

Comunicare con l’anziano diviene molto importante non solo perchè si trasmette l’interessamento alla sua persona, ma anche perchè viene stimolata la funzione cognitiva della persona, rendendo più naturale il passaggio da situazione temporanea a definitiva.

La comunicazione deve avvenire in maniera decisa, senza timori e soprattutto senza sensi di colpa da parte dei famigliari, mentre il team assistenziale deve impiegare tutta l’esperienza e tutte le conoscenze per poter agevolare l’integrazione dell’anziano all’interno della casa di riposo