Ogni professione è da sempre contraddistinta da alcuni elementi simbolici che, nel linguaggio verbale e non, la rendono facilmente e rapidamente riconoscibile. Le toghe forensi (vedi qui per saperne di più) ad esempio ci riportano subito al mondo della legge e del diritto, e alle professioni che vi girano intorno, ad esempio quella dell’avvocato e del magistrato.
La toga è il simbolo delle professioni forensi, contraddistingue l’avvocato e il giudice nel corso di un giudizio: ma da dove viene? Quale è la storia di quest’abito che oggi contraddistingue i giudici e gli avvocati, quando sono nell’esercizio delle loro funzioni?
Innanzitutto la toga è un abito che risale a prima dell’epoca romana, perché si ritiene che già i greci indossassero la Toga (che proveniva probabilmente dal peplo, tipico abito femminile). Comunque il termine deriva dal latino ‘Tego’, che significa ricoprire. La toga ricopriva la tunica, ovvero il vestiario di base di ogni cittadino romano.
Essa passava sotto l’ascella del braccio destro e poi si annodava sopra la spalla sinistra, formando così il noto drappeggio. La toga era tipicamente una veste signorile, che non veniva usata quindi dal popolo ma solo dalle classi sociali più alte: era anche il simbolo delle cariche pubbliche.
Se ne distinguevano tre tipologie in particolare: la toga pretesta, la toga virilis e la toga purpurea.
La prima era rimessa solamente ai magistrati, ai sacerdoti ed alle altissime cariche pubbliche come quelle di pretori, consoli, censori. Era di color porpora, e veniva usata anche dai giovani delle famiglie nobili, che poi, raggiunta l’età adulta, passavano ad usare la toga virilis.
La toga purpurea era invece destinata solamente all’imperatore, mentre i senatori avevano una toga bianca con il bordo porpora.
Infine, la toga si indossava sempre bianca: era nera o grigia solo nelle occasioni di lutto.
La toga dopo la fine dell’Impero Romano
Quando l’Impero Romano cadde, la toga venne sostanzialmente dimenticata: per molti decenni non venne più utilizzata. Tuttavia nel corso del Medioevo questo abito tornò ancora in voga, ma in questo caso solo ed esclusivamente come simbolo delle persone che avevano importantissime cariche sociali (professori universitari, medici, magistrati, nobili).
Anche in questo caso quindi la toga tornava ad essere un simbolo di potere, un modo per distinguere una persona che aveva un particolare ruolo all’interno della società. Il colore della toga nel medioevo era nera: da candida che era nell’epoca romana, questo drappo era diventato solamente nero, come una sorta di uniforme, simbolo anche di austerità, rigore.
I professori universitari, i notai, gli avvocati ed i medici usavano indossare la toga nera nell’esercizio della loro funzione e così man mano questo abito divenne un vero simbolo, anche il simbolo di una professione.
Oggi, ai giorni nostri, la toga è rimasta il simbolo esclusivamente di avvocati e magistrati. Si tratta, in realtà, di un vero e proprio obbligo: avvocati e magistrati, quando sono in giudizio, devono indossare la toga obbligatoriamente come simbolo del loro ruolo e della sacralità dell’esercizio della legge in tribunale. Se non lo fanno, sono richiamati dall’Ordine e possono ricevere una sanzione.
Oggi la toga permette anche di distinguere il ruolo della persona che la indossa: non sono infatti tutte uguali.
La toga con la cordoniera oro e nero è infatti quella indossata dagli avvocati cassazionisti, quindi solo quelli abilitati al patrocinio di fronte alla Cassazione; la cordoniera argento e oro è invece quella degli avvocati non cassazionisti.
La cordoniera argento è quella degli avvocati che sono appena stati nominati, quella dorata è invece per gli avvocati che hanno molti anni di carriera alle spalle; infine, quella bianca è dei cancellieri.