Cosa ne sarà di Firenze ora che il Covid ha ucciso il turismo?

Fino ad un anno fa era impensabile che la città più famosa del mondo si sarebbe potuta ritrovare nel pieno di una crisi senza precedenti. Cosa ne sarà di Firenze ora che il Covid ha ucciso il turismo? La città è deserta, gli alberghi, i b&b Breakfast e le residenze d’epoca sono vuoti e quei pochi che timidamente prenotano, dopo qualche giorno ci ripensano e annullano il soggiorno. I ristoranti sono chiusi, i musei pure, il Ponte Vecchio lo stesso. Il viaggio nel cuore di Firenze in tempi di Coronavirus ricorda il coprifuoco in tempi di guerra. Che poi anche questa è una guerra.

Firenze surreale: in che modo è possibile reggere la situazione

È una Firenze surreale quella che si presta ai nostri occhi, e questo non solo alla vigilia dell’entrata in vigore del DCPM di novembre. Le città d’arte come Firenze, Roma e Verona, e le grandi città come Milano, Torino, Napoli e Bologna erano in grande difficoltà anche questa estate, periodo in cui i turisti hanno preferito spendere i propri risparmi su vacanze nei luoghi balneari stando alla larga dai luoghi chiusi come i musei. Le strade del centro erano incredibilmente deserte e perfino le botteghe di Ponte Vecchio erano vuote. Difficile, quindi, prevedere in che modo Firenze potrà reggere a questa situazione. Stiamo parlando di milioni di euro di incasso mancanti e un costo di manutenzione per i proprietari delle strutture ricettive che non è più sostenibile.

Cosa possono fare gli imprenditori fiorentini

Un’idea su cosa possono fare gli imprenditori delle grandi città d’arte in questo periodo delicatissimo, arriva dal direttore del portale turistico Oraviaggiando, Giovanni Mastropasqua che ha lanciato l’iniziativa CompanyCoin. CompanyCoin è un portale in cui è possibile acquistare una moneta virtuale, “CompanyCoin” da spendere quando l’emergenza coronavirus sarà terminata. Della serie, acquista oggi e utilizza domani… chiaramente con un grande vantaggio: acquistando i CompanyCoin dell’esercizio commericale del cuore, non si farà altro che pre-acquistare un servizio con un grandissimo vantaggio: si riceverà subito un plusvalore garantito, dal 20% al 40% spendibile alla riapertura delle attività.

Sappiamo benissimo che i veri aiuti dovranno arrivare dallo Stato, ma in attesa che arrivi un sostentamento dignitoso per tutti gli imprenditori in difficoltà, le buone idee possono comunque aiutare.