Cos’è il NeuroMuscular Taping?

Vi sarà certamente capitato di notare in alcuni sportivi a riposo o in attività delle curiose strisce colorate (solitamente azzurre, rosa, verdi e rosse) aderenti a determinate parti del corpo. Oggi, con l’aiuto di VivoBenessere cercheremo di capire cosa sono e a cosa servono.

C’è da arrovellarsi il cervello per capire a cosa servano ma la spiegazione è semplice e si riferisce a un metodo pseudo-curativo alleviante affermatosi già da qualche anno, il taping neuromuscolare, indicato con l’acronimo NMT (NeuroMuscular Taping).

Di cosa si tratta? Parliamo in sostanza dell’applicazione sull’epidermide di una sorta di nastro adesivo elastico chiamato Tape, capace di esercitare un’azione terapeutica circoscritta, diretta e a distanza, ovvero per via riflessa. I soggetti del trattamento sono i muscoli, interessati da tale azione e incanalanti effetti secondari su aspetti fisiologicamente essenziali, circolazione, apparato linfatico, comportamento posturale e regolazione termica.

Il Tape

L’efficacia è condizionata dall’idonea applicazione del Tape, che consta di un nastro di cotone elastico spesso pochi millimetri e un adesivo acrilico spalmato a onde, waterproof traspirante. Caratteristica fondamentale è proprio la sua elasticità in grado di adattarsi perfettamente ai movimenti anatomici assistendo la dilatazione della cute così da stimolarne i ricettori attraverso micromovimenti autoprodotti per generare particolari effetti combinati estesi a tutto il corpo tramite il cosiddetto effetto domino.

Obiettivi dell’NMT

Il NeuroMuscular Taping mira innanzitutto a regolare la tensione muscolare favorendo un marcato stato di analgesia localizzata, poi a decongestionare le vene ottimizzando la circolazione sanguigna e, non ultimo, a disciplinare il dinamismo delle articolazioni migliorando cospicuamente le abitudini posturali.

Effetti a breve termine

In parallelo alla riduzione del dolore, l’NMT incide sensibilmente sul defaticamento muscolare, bilanciando adeguatamente il binomio distensione-contrazione. Agendo inoltre sotto il profilo linfatico, aiuta ad assorbire le infiammazioni, lenire gli status dolorosi per una migliore ampiezza di movimento.

Categorie di utilizzo

La tecnica del taping neuromuscolare sta inesorabilmente prendendo piede e se ne fa sempre più largo uso inserendola, ad esempio, in specifiche terapie quale incremento delle stesse.

Ci sono casi, comunque, in cui è contemplata l’unicità del trattamento singolo, indicato soprattutto per efficientare  le performance sportive, tonificare la forma fisica e ridurre drasticamente i tempi di recupero in caso di infortunio. Si è registrata una piena tollerabilità del Tape, tanto che ciò rende possibile un’applicazione più costante negli adulti ma altresì nei bambini e negli individui anziani. Non è preclusa nemmeno alle donne in stato interessante poiché il nastro risulta scevro di principi attivi.

Ulteriore stimolo a utilizzarlo consiste in una riconosciuta funzione coadiuvante necessaria in situazioni disagevoli o nell’affrontare medi e lunghi periodi di recupero post trauma.

Conclusioni

Il NeuroMuscular Taping non è dunque la moda del momento ma una vera e propria innovazione nel campo neuro-motorio. Molti sportivi, calciatori professionisti, ciclisti e podisti ricorrono a questa tecnica suffragandone la reale efficacia espansa a più livelli. Certamente un valido  strumento in più a disposizione di medici, fisioterapisti e specialisti del settore e a beneficio di quanti amano praticare con assiduità i loro sport preferiti sia che si svolgano all’aperto sia in circostanze indoor, in inverno come in estate.