Sapevi dell’esistenza di questi tipi di cinghie industriali?

Esistono tantissimi tipi di cinghie per la trasmissione di potenza: tonde, piatte, poly-v, scanalate, trapezoidali, sincrone e dentate.

Queste cinghie possono essere adoperate in diversi settori, ad esempio, in sistemi di ventilazione e compressori, nel settore dell’automazione industriale, per la trasmissione di potenza, per la trasmissione di alte potenze e per aumentare la velocità di rotazione.

Scegliere la cinta varia in funzione dell’utilizzo e dell’ambito in cui deve essere utilizzata.

È incredibile la quantità di impieghi che possono avere le cinghie di trasmissione, infatti, come si può scoprire visitando la pagina dedicata alle cinghie di trasmissione su www.dubbini.it, ne esistono decine di tipologie diverse. Tra queste giova menzionarne alcune, tra le più utilizzate.

CINGHIE INDUSTRIALI TRAPEZOIDALI

Le cinghie trapezoidali vengono utilizzate soprattutto per la trasmissione di potenza.
Questa cinghia è stata inventata nel 1917 ed è, ad oggi, ancora molto adoperata poiché funge da compromesso tra potenza trasmissibile, dimensione e alta velocità.

La sezione trapezoidale, ha la base più piccola rivolta verso l’interno dell’anello, ed offre l’attrito necessario con le gole della puleggia, evita che si attorcigli e consente di trasmettere un’enorme potenza. Per trasmettere più potenza, vengono utilizzate più cinghie in parallelo, anziché di una sola grande.

La cinghia è composta da fili di nylon che consentono il moto di trazione e sono ricoperti da gomma vulcanizzata che assume la forma di un anello privo di giunture.

L’angolo delle cinghie trapezoidali è di 40°, per questo motivo essa agisce in compressione. La cinghia trapezoidale consente un minore slittamento tra puleggia e cinghia ed è meno rumorosa

CINGHIE INDUSTRIALI PIATTE

In passato veniva molto utilizzata, è dotata di una sezione rettangolare, molto sottile e larga. Può essere in cuoio, creata con le pelli di bovini adulti, o in fibre tessili.
L’anello può essere chiuso mediante un taglio inclinato allungato e successivamente i lembi vengono cuciti con lacci di cuoio.
Le pulegge sono dotate di parte esterna liscia sulla quale poggia la cinghia, la faccia della motrice deve essere bombata per consentire l’autocentratura della cinghia, per impedirne la caduta.
Questa cinghia è molto economica per quanto riguarda i costi di montaggio o sostituzione ed è semplice da montare.

CINGHIE INDUSTRIALI POLI-V

Questa cinghia è in gomma, con inserti di fili di nylon. E’ piatta e all’interno è costituita da incavi e denti a forma di V. Nei motori per automobili, questa cinghia ha preso il posto del sistema a più cinghie trapezoidali, ne utilizza al massimo due, qualche volta una soltanto, chiamata “cinghia servizi”, che può azionare insieme sia l’alternatore, che il compressore del servosterzo che la pompa dell’acqua che dell’aria condizionata. Con le cinghie trapezoidali una lunghezza di un metro inizia a dare problemi a livello di tensionamento, con questa tipologia di cinghia, invece, è possibile arrivare ed addirittura superare i due metri.

CINGHIE INDUSTRIALI DENTATE

È costituita da diversi denti collegati tra loro da una fascia che assume la forma un anello chiuso. La fascia è in gomma e contiene, al suo interno, una spirale di cavi d’acciaio, molto flessibili e resistenti. I denti si trovano su una sola faccia, solitamente quella interna, ma possono trovarsi anche su tutte e due le facce, qualora si tratti di applicazioni particolari. Le cinghie dentate vengono utilizzate quando bisogna trasmettere una grande potenza senza che possano esserci perdite di potenza e slittamenti. Viene impiegata nei motori endotermici, nei quali sincronizza e comanda le valvole con i pistoni e va a sostituire la catena.

 

In ultima battuta bisogna anche sottolineare come le cinghie non siano solamente un mezzo economico e versatile per la trasmissione del moto meccanico, ma a volte rappresentano lo strumento attraverso cui non sarebbe possibile realizzare alcuna macchina. Un esempio sono gli ambienti esplosivi, dove l’utilizzo di catene o componenti industriali che possano generare scintille è assolutamente da evitare.