Cultura indipendente: spopola la start-up Hoppípolla

La start-up ideata da quattro ragazzi innamorati della cultura
A realizzare la start-up denominata Hoppipolla sono stati quattro ragazzi provenienti da tre città diverse, ma tutti accomunati dalla stessa passione, quella per la cultura. Dopo un primo contatto tramite web, hanno deciso di incontrarsi di persona e di inaugurare un percorso di collaborazione a distanza, realizzando un gruppo whatsapp che sostituisse un vero ufficio. È questa la genesi di Hoppipolla, un esperimento di cultura indipendente nato soltanto pochi mesi fa da un serrato lavoro di corrispondenza. Un progetto nato quasi per caso, essendo uno spin-off della community “Co hive” che, al pari di “Ilmiopaese.net“, mira a valorizzare la cultura indipendente nel nostro Paese, ma non soltanto. Paola Tartaglino, blogger torinese, appassionata di storia dell’arte, ha affermato che lavorare insieme aiuta a migliorare l’ispirazione, a snellire i tempi, a limare i costi e a generare nuovi progetti. Vengono da Pescara, invece, Simona Basilavecchia e Nicola Minerva, rispettivamente fotografa ed ingegnere. Infine, l’ultimo componente del gruppo è Francesco Rellini, originario di Roma ed esperto di business development e marketing.

Ma in cosa consiste il progetto?

Le esperienze diversificate hanno dato vita ad un progetto culturale caratterizzato dalla straordinaria passione dei quattro creatori. L’idea iniziale era venuta a Simona e Paola, che già in passato avevano lavorato ad un progetto pilota, poi rilanciato definitivamente nel 2017. A curarne la parte commerciale, invece, ci ha pensato Franceso Rellini, esperto di management e forte di un’esperienza lavorativa nel settore della produzione cinematografica. Rellini ha spiegato che, stipulando un semplice abbonamento trimestrale, semestrale o annuale, ogni cliente avrà diritto ad una scatola a sorpresa colma di “cultura”. Chi non volesse sottoscrivere alcun abbonamento, invece, potrà scegliere di acquistare la scatola del mese. Tornando alla cultura contenuta nella confezione, questa verrà selezionata di volta in volta tra i migliori progetti indipendenti in circolazione, che difficilmente è possibile scoprire per conto proprio. Francesco Rellini ha aggiunto che l’obiettivo iniziale del gruppo era quello di diffondere la cultura indipendente, ma non attraverso una classica rivista. In questo modo, infatti, la cultura sbarcherà direttamente nelle case degli abbonati, mostrandosi in tutta la propria energia e forza innovatrice.

Hoppipolla: il contenuto della confezione

Hoppipolla ogni mese giunge puntualmente presso l’abitazione dei richiedenti. Nella confezione sono presenti un oggetto di design (un simbolo, una piccola invenzione o un oggetto che qualifichi l’idea), una pubblicazione editoriale, un prodotto illustrato, un consiglio di un esperto utile a scoprire un gruppo musicale underground e un’altra categoria a sorpresa, che varierà nel corso del tempo. Ciascun contenuto verrà selezionato con grande cura e saranno privilegiati articoli artigianali e soprattutto made in Italy, nonostante non siano escluse co-produzioni e creazioni internazionali. Dopo aver lanciato il progetto, i produttori tracciano i primi bilanci: l’idea sta piacendo al pubblico e i risultati sono incoraggianti. Nei primi mesi la crescita degli abbonati è stata continua, toccando un aumento massimo mensile del 50%. Anche il numero dei followers ha fatto registrare un’impennata su tutti i social: al momento sono 10 mila i seguaci della start-up su Instagram, mentre hanno da poco toccato le 20 mila unità su Facebook. È da notare come il 90% dei followers e dei clienti sia composto da donne d’età compresa tra 25 e 45 anni.
Hoppipolla, il progetto decollato senza alcun finanziamento esterno

Una singola scatola di Hoppipolla costa 29,90 euro ed include creazioni ed informazioni culturali per un valore che oltrepassa i 60 euro. È comunque possibile approfittare delle varie forme d’abbonamento offerte: la più conveniente è quella annuale, attraverso cui il cliente riceverà comodamente a casa sua una scatola al mese al prezzo di 26,50 euro. Tutto ciò è stato possibile pur senza fare riferimento ad alcun finanziamento esterno, a differenza di quanto fanno le altre start-up. Francesco Rellini ha spiegato come la discreta crescita organica ottenuta abbia aiutato il gruppo ad autofinanziarsi e a crescere in maniera rapida. Questa scelta è stata assunta per mantenere ben saldo il controllo decisionale sui progetti presenti e futuri, che altrimenti sarebbero dipesi anche dalle indicazioni degli eventuali finanziatori esterni. In ogni caso, non si esclude una partecipazione esterna nel prossimo futuro, soprattutto in occasione della presentazione dei progetti internazionali presenti nel programma.

Come avviene la selezione dei designer e degli artisti?

Il lavoro di selezione che sta dietro alle pubblicazioni è meticoloso e non lascia nulla al caso. Le candidature che pervengono in direzione sono tantissime, ma anche il lavoro di ricerca attivo resta molto importante. Ad Hoppipolla sono liberi di partecipare tutti, purché le loro idee siano interessanti e in grado di conquistare gli ideatori del progetto. Ma da dove viene il nome di questa start-up? Il termine è islandese e può essere tradotto in italiano con l’espressione “saltare nelle pozzanghere”. Si riferisce ad uno dei passatempi preferiti dai bambini islandesi, tanto divertente quanto semplice, esattamente come l’idea che sta dietro a questa rivoluzionaria iniziativa. Da oggi la cultura è una scatola colma di sorprese!