Tutto quello che devi sapere sulla sigaretta elettronica

La storia della sigaretta elettronica ha avuto fortune alterne, perché all’inizio tecnologia e mercato non erano ancora completamente maturi. Sono state introdotte come alternativa al tabacco per smettere di fumare e anche se quella è ancora la funzione principale, attorno a questi dispositivi si è sviluppata tutta la cultura dello svapare.

Rapidamente sono fiorite scuole di pensiero e approcci differenti alla sigaretta elettronica, ma resta innegabile il fatto che chi passa dal tabacco a questo tipo di prodotti di solito non torna indietro, perché i vantaggi sono considerevoli sotto tutti i punti di vista, con si può leggere anche qui.

Che cosa sono le sigarette elettroniche con gli aromi

All’inizio le prime sigarette elettroniche avevano delle ricariche con il sapore neutro o in alcuni casi purtroppo sgradevole, per via della composizione del liquido per svapare, rapidamente però il mercato e la creatività hanno saputo cogliere la palla al balzo introducendo una vasta quantità di aromi tra cui scegliere.

Si va da sostanze prive di funzioni a parte un buon gusto, fino ad altre che contengono residui di nicotina e che si utilizzano per abbassare il fabbisogno giornaliero di questa sostanza nei fumatori più incalliti.

Una volta che gli studi hanno dimostrato che le formulazioni più diffuse del liquido per lo svapo sono completamente innocue, in molti si sono affacciati direttamente a questo settore senza passare da quello del tabacco, con un notevole risparmio per la salute e un calo delle spese ospedaliere per la cura dei problemi correlati al vizio del fumo.

Come funziona la sigaretta elettronica

Semplificando enormemente si tratta di una batteria collegata ad una resistenza che fa evaporare un liquido. Di solito si tratta di prodotti a base di glicerolo, perché questa sostanza presenta un punto di fumo molto basso, questo vuol dire che la temperatura necessaria per svapare è nettamente inferiore rispetto a quelle della combustione del tabacco.

Le e-cig che hanno fatto molti anni fa la loro comparsa in Cina, per poi diffondersi anche nel resto del mondo, si basano sul principio che il vapore può fungere da vettore per diverse sostanze e principi attivi senza bisogno della pirolisi, cioè di bruciarle, evitando quindi di introdurre nell’organismo molecole alterate e potenzialmente tossiche, in molti casi nocive e cancerogene.

La resistenza presente nell’atomizzatore è controllata con un circuito elettronico che impedisce di avere tempi più lunghi del necessario è che monitora la temperatura in maniera automatica, facendo vaporizzare immediatamente il liquido e con esso tutti gli aromi che vengono utilizzati nelle e-cig.

Che cosa c’è nel liquido delle sigarette elettroniche

La composizione specifica del liquido dipende dal singolo produttore, anche se c’è un disciplinare che deve essere rispettato, ma la ricetta è di solito un segreto. Quello che è importante è che i vapori inalati risultano non tossici.

Di solito il vettore utilizzato è glicerolo di origine vegetale oppure il glicole propilenico, a cui vengono aggiunti aromi, acqua distillata e in alcuni casi nicotina, in particolare quando la sigaretta viene utilizzata espressamente per smettere di fumare.

In molti casi l’acqua distillata presente viene ridotta al minimo indispensabile e svolge una funzione di fluidificante per il liquido all’interno delle boccette. Si può anche partire dai singoli componenti per creare una combinazione personalizzata, perché le sospensioni di nicotina sono disponibili in libera vendita, già titolate per controllare accuratamente il dosaggio.

Non è possibile però acquistare ricariche con una concentrazione superiore al 1,6% di nicotina, quantità da cui si parte per scalare verso il basso e che riflette la densità contenuta all’interno delle normali sigarette tradizionali.

Il liquido che viene vaporizzato nelle sigarette elettroniche è considerato del tutto sicuro e viene impiegato anche all’interno dell’industria alimentare e cosmetica. Gran parte dei prodotti sono controllati in maniera estremamente accurata per evitare di introdurre sostanze tossiche nell’organismo.

Alcuni di quelli artigianali potrebbero non rispettare il 100% la formulazione. Per fortuna rispetto alle sigarette, non essendoci il fenomeno della pirolisi, i rischi danni permanenti legati a radicali e temperatura elevata sono decisamente più bassi e di solito si riducono a irritazioni locali di facile soluzione.

Che aromi si utilizzano

La scelta è molto ampia, anche se all’inizio si tende a prendere quelli basati sul tabacco per una questione di continuità e per abituarsi al nuovo tipo di consumo. Progressivamente si entra però in un percorso che conduce all’abbandono della nicotina, andando più verso aromi che possono essere prodotti a partire da sostanze naturali o di sintesi.

Quelli estratti direttamente dalle piante sono più gradevoli rispetto alle controparti di laboratorio, che però costano notevolmente meno. La loro funzione è quella di mascherare progressivamente il gusto del tabacco e della nicotina e diventano l’elemento principale che viene ricercato da chi consuma questo tipo di sigarette elettroniche.

Il processo può prendere tempi più o meno lunghi in base al fatto che molte persone tendono ad alternare la versione elettronica e quella classica della sigaretta, mentre sarebbe opportuno abbandonare immediatamente quella nociva per passare all’uso di prodotti più compatibili con l’organismo.

Che resistenze scegliere

La performance più richiesta dalle sigarette elettroniche è il volume di fumo, legato alla formulazione del liquido, ma soprattutto alla tipologia di resistenza elettrica utilizzata. La temperatura deve essere raggiunta in tempi brevissimi, frazioni di secondo ed è per questo che si impegnano resistenze ordinarie oppure quelle chiamate dagli appassionati sub-ohm.

In media la scelta di resistenze più potenti, le sub-ohm, incide sia sulla rapidità con cui il liquido si vaporizza, sulla sua quantità ma soprattutto sulla durata della batteria. Maggiori sono le prestazioni di vapore, più breve è l’autonomia della sigaretta, perché la batteria si scarica in meno tempo e la quantità di liquido impiegata sale. Resta comunque paragonabile a quella di un cellulare.

Si possono anche scegliere bocchini con prestazioni differenti, in base ai gusti, se si preferisce una quantità maggiore o minore di inalazione, sempre nel rispetto della temperatura operativa massima, che non deve mai essere superata per non alterare la composizione del fumo e non introdurre cattivi sapori.

Conclusioni sulla sigaretta elettronica

Sicuramente l’e-cig si è rivelata lo strumento migliore per abbandonare le sigarette e sigari tradizionali, anche grazie al fatto che molti dei liquidi per svapare disponibili in commercio hanno esattamente lo stesso sapore del tabacco delle grandi marche, senza però produrre effetti negativi, eccezion fatta per la presenza della nicotina, che però è opzionale e in molti casi non necessaria, quando si deve solo replicare la sensazione della boccata e non quella di questa molecola.

Provare a abbandonare il fumo con le e-cig è facile è alla portata di tutti, ad esempio Terpy.it è un portale internet italiano specializzato per la distribuzione di svapo, atomizzatori e liquidi di altissima qualità e con aromi selezionati, sia di origine naturale che sintetica, in base ai gusti e può essere davvero un valido aiuto per lasciarsi alle spalle il vizio del fumo, prima che sia troppo tardi.