Lavoro dipendente e regime forfettario: cosa sapere

Se stai pensando di adottare il regime forfettario e sei un dipendente ? Prima di fare questa scelta, devi conoscere tutte le novità che la Legge di stabilità del 2016 ha introdotto per questo regime, al quale si può accedere anche da partita IVA (ed infatti tantissimi professionisti mirano a questo regime, grazie al quale è possibile ottenere un’imposta sostituiva più bassa per i primi cinque anni di lavoro).

Prima delle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità del 2016, per poter accedere al regime forfettario bisognava che il reddito da lavoro autonomo fosse superiore rispetto a quello da lavoro dipendente. Invece con la nuova disciplina di legge, questa differenza non rileva più. Quello che importa, se si vuole accedere da lavoratore dipendente al regime forfettario, è che il reddito non superi i 30mila euro.

Anche un dipendente pubblico ha possibilità di accedere al regime forfettario se ha partita IVA, sempre con l’autorizzazione della Pubblica Amministrazione nella quale si lavora, e sempre che l’attività non interferisca con l’impiego pubblico, non ci sia conflitto di interesse e ovviamente l’attività di lavoratore autonomo sia fuori dall’orario di lavoro.
Il dipendente privato può aprire partita IVA, sia come libero professionista come società o ditta. Anche in questo caso, bisogna tenere presente che il dipendente non può svolgere attività in concorrenza con quella svolta dal suo datore di lavoro, non deve venire meno all’obbligo di fedeltà nei confronti del datore di lavoro.

Il dipendente che vuole aprire partita IVA deve quindi prima leggersi bene il contratto e controllare che l’attività che vuole intraprendere non vada in contrasto con quella svolta dal suo datore di lavoro, che non esistano preclusioni: si ricorda che la violazione dell’obbligo di fedeltà può portare al licenziamento ed al risarcimento dei danni nei confronti del datore. Per evitare delle brutte sorprese, quindi, è bene rileggere (se necessario con l’aiuto di un esperto) i termini del proprio contratto.

Infine, i dipendenti che aprono partita IVA non hanno necessità di aprire una doppia posizione contributiva (alla gestione INPS o altro). Infatti essendo dipendenti si gode già di una copertura contributiva, e non si ha bisogno di versare due volte i contributi solo perché si ha aperta la Partiva IVA.
I professionisti che hanno la loro cassa di previdenza sono soggetti ad una riduzione molto piccola del carico contributivo se sono iscritti alla gestione separata dell’INPS. I dipendenti liberi professionisti che sono iscritti alla gestione separata hanno una riduzione dell’aliquota che va dal 25,72% al 24% massimo, a seconda delle situazioni.

Per ulteriori informazioni sul regime forfettario vi consigliamo di dare un occhiata a questo sito.