Quando ti trovi di fronte a una platea di persone, il tuo cervello va in blackout?
Hai così tanta paura di fare brutta figura da non riuscire a spiccicare nemmeno una parola?
In tanti, quando devono parlare in pubblico, soffrono di una forma di ansia da prestazione che li inibisce e impedisce loro di dare il meglio di sé, anche quando sono padroni dell’argomento. Si stima che ben il 70 % delle persone provi una forte ansia nel dover parlare in pubblico. La gola si secca, si comincia a sudare copiosamente, ci si sente bloccati, nulla da fare.
Oggi, però, vogliamo darti alcuni suggerimenti utili a superare questa difficoltà. Mettendoli in pratica riuscirai a imparare a parlare in pubblico senza emozionarti o perlomeno a gestire l’ansia che senti crescere, creando le condizioni migliori per la tua performance.
La glossofobia: la fobia di parlare in pubblico
Prima, però, facciamo chiarezza sui motivi per i quali ti senti in ansia quando devi prendere la parola di fronte agli altri. Diciamo, innanzitutto, che la paura di parlare in pubblico è una forma di fobia sociale, anche definita “glossofobia” (parola composta dai termini greci “glossa” cioè lingua e “fobos” paura).
Sintomi tipici della glossofobia sono:
- Forte ansia prima di parlare in pubblico o al solo pensiero di doverlo fare
- Tendenza a evitare eventi e comportamenti che possono attirare l’attenzione
- Senso di malessere, nausea, vero e proprio panico
Ci sono poi tutti quei sintomi fisici che derivano dalle risposte del sistema nervoso simpatico sottoposto a un forte stress: tachicardia, pressione alta, iperossigenazione, irrigidimento dei muscoli etc.
Non ne soffrono soltanto gli adulti che devono andare a un meeting o fare discorsi. Anche i più giovani, i bambini e i ragazzi adolescenti possono sviluppare la paura di parlare in pubblico, trovandosi in forte difficoltà quando vengono chiamati alla lavagna dagli insegnanti o sono sottoposti a un’interrogazione.
Questa forma di ansia sociale può fare la sua comparsa a qualsiasi età ed è spesso legata a traumi subiti ma può anche manifestarsi per gradi, crescendo sempre di più. Alla base potrebbe esserci l’umiliazione pubblica o una serie di giudizi critici e aggressivi. Pensiamo, per esempio, a un professore che ci rimprovera duramente di fronte all’intera classe. O alle parole svalutanti di un genitore.
In ogni caso, secondo il modello cognitivista, alla base della paura che si scatena in noi quando siamo di fronte a un pubblico ci sono due fattori:
- Le convinzioni condizionali
- I pensieri negativi e catastrofici
Le convinzioni condizionali si manifestano come certezze rigide e ansiogene e solitamente hanno la forma di una frase che suona più o meno così “se faccio questo, allora accadrà quest’altro”. Non sono veri e propri pensieri, ma hanno una forte componente emotiva e si attivano da soli, non appena entriamo in contatto con la situazione che ci fa paura (oppure semplicemente immaginandola). Un esempio di convinzione condizionale di una persona che soffre di glossofobia è “Se si vede che sono in ansia, allora farò una brutta figura” oppure “Se mi blocco, allora tutti penseranno che sono un incapace”.
Le convinzioni condizionali, strutturate secondo questo schema, agevolano la formulazione dei pensieri negativi e catastrofici, con i quali crei un’immagine distorta di te stesso. Si tratta di pensieri che prendono il sopravvento quando sei teso e che vengono formulati come fossero dati di fatto.
Un esempio di pensiero negativo e catastrofico è: “La mia voce tremerà finché non mi bloccherò”.
Spesso non ci si accorge di essere invasi e dominati da questi pensieri distruttivi. Ma, se ci fai caso, questi pensieri ti inducono in uno stato di allerta continuo perché sarai impegnato ad automonitorarti, a osservare te stesso dall’esterno, come fossi un osservatore in platea che ha l’unico scopo di giudicare la tua performance.
Tendi a focalizzarti solo sugli aspetti negativi, investendo una gran quantità di risorse cognitive nel controllare quello che stai facendo per assicurarti che tutto vada per il meglio. Ma così ti stai mettendo i bastoni tra le ruote, stai togliendo energie al compito principale cioè quello di parlare in pubblico, mettendoti nella condizioni di fare errori, avere vuoti di memoria, perdere il filo.
Consigli per parlare in pubblico senza emozionarsi
Dopo aver compreso cosa accade in noi quando ci mettiamo di fronte a una platea di ascoltatori, è arrivato il momento di capire come parlare in pubblico senza emozionarsi. Ecco alcuni consigli pratici molto utili:
Fai una lista di quello che ti fa paura
Per quanto tu possa essere competente e preparato, se soffri di glossofobia sarai vittima delle tue paure. Un esercizio utile a esorcizzare la paura ha a che fare con la consapevolezza di quello che temiamo. Prima di salire sul palco, prima di esporti al tuo pubblico, prova a fare una lista di quello che genera in te ansia quando sei davanti agli altri. Prendi un foglio e annoti i tuoi stati d’animo legati all’ansia. Questo ti permetterà di riconoscerli, dare loro dei nomi e piano piano allontanarli.
Esponiti e parla in pubblico più spesso
Un altro esercizio utile per imparare a parlare in pubblico senza emozionarsi e farsi prendere dall’ansia è parlare in pubblico più spesso. Questa è una sorta di terapia d’urto, che va in controtendenza rispetto all’istinto che ci porterebbe a evitare in modo sistematico di esporci e parlare di fronte ad altre persone. Non serve per forza una platea gremita. Va bene iniziare anche prendendo la parola nelle discussioni di con gli amici o i colleghi oppure proporsi come portavoce quando si lavora in gruppo in classe.
Segui un corso di comunicazione efficace
Il public speaking è una risorsa fondamentale in tanti contesti di vita, in particolare in ambito lavorativo. Per alcuni è più semplice gestire l’ansia quando si ha a che fare con un pubblico, per altri meno. Per avere maggiore fiducia nelle proprie capacità comunicative e superare il disagio, può essere molto utile seguire un corso specifico.
Il dottor Manuel Marco Mancini, psicologo a Roma Eur, specializzato anche come life and business coach, tiene un corso di comunicazione efficace a Roma rivolto in particolare alle aziende. Perché non mettersi alla prova?