Una tradizione millenaria: dalla terracotta imprunetina alla ceramica toscana decorata

La lavorazione dell’argilla per la produzione di giare, orci, anfore, mattoni e tegole ha una tradizione molto antica in Italia. I primi documenti che attestano la produzione di terracotta nella zona del Chianti risalgono all’XI secolo.

Nel 1419 fu proprio Filippo Brunelleschi a scegliere la terracotta dell’Impruneta per costruire la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, perché questo materiale offre, nello stesso tempo, caratteristiche di solidità e leggerezza che solo la terracotta può dare.

La terra di Impruneta è molto ricca di galestro ed è proprio la tipicità di questo materiale che la rende “terracotta antigelo”,  conferendole  caratteristiche di resistenza e di colore, e soprattutto le dona l’inalterabilità al freddo.

Con l’utilizzo dell’argilla da queste proprietà uniche, nasce  l’arte della maiolica .

L’arte della Maiolica si tramanda in Italia fin dal medioevo, riguarda la fabbricazione di oggetti in terracotta rivestita da maiolica dipinta. L’artigiano realizza  manufatti con impasto crudo dell’argilla imprunetina, che viene  poi essiccata e sottoposta all’azione del fuoco che la consolida in modo permanente.  Dopo la prima cottura avvenuta a 990° la terracotta, solida ma porosa, deve essere rivestita da vernice o smalti. Degli smalti, il più noto è quello bianco, brillante, opacificato dall’ossido di stagno, che forma il rivestimento detto a “maiolica”. Sia vernici che smalti si possono tingere con colori a base di ossidi metallici, i quali, uniti ai necessari fondenti, secondo la temperatura e l’atmosfera del forno, si comportano in modo differente producendo diversi effetti. Sono proprio questi ossidi coloranti che permettono la decorazione della maiolica: un pennello abilmente guidato da esperte pittrici trasforma un rustico manufatto in terracotta in una splendida maiolica decorata a mano. Gli ossidi coloranti utilizzati per dipingere su maiolica vengono quindi fissati mediante una cottura a 920° che rende la superficie dell’oggetto impermeabile, lucente e dai toni di colore caldo. Nasce così la ceramica toscana decorata.

Dopo l’ultima cottura, la ceramica toscana decorata viene trattata con particolari materiali, che lasciano apparire sulla superficie la particolarissima ragnatela (detta cracklé): si tratta di un effetto di screpolature e crepe (tecnica che risale al ‘700), che rende ogni oggetto ancora più unico!

Modalità di realizzazione  di manufatti in ceramica toscana decorata

L’artigiano dell’Impruneta lavora l’argilla, secondo un’antica tradizione, a mano e con creatività. Un manufatto può essere ad esempio formato “a modello”: esistono degli stampi di gesso, realizzati su forme antiche, sui quali si stende il materiale di base nel giusto spessore. Si deve aspettare circa un giorno affinché il materiale si secchi correttamente, poi lo stampo viene rimosso e il prodotto rifinito a mano.

Il metodo del “lavoro tondo” è una tecnica antica. Lo stampo è generalmente di terracotta e l’argilla è aggiunta “a colombini” all’esterno; in questo caso, è l’uomo che gira attorno allo stampo e non il pezzo su sé stesso, come accade con l’utilizzo del tornio. Quando la terra è compatta, il prodotto viene capovolto e, una volta rimosso lo stampo, rifinito aggiungendo bordi e decorazioni.

Tutte le superfici in terracotta possono essere realizzate anche con la speciale tecnica “a scavo”, contraddistinta da irregolarità nella superficie della terracotta che la rendono ancor più unica e rustica e invecchiata.

Dopo la cottura, arriva la fase forse più creativa che dona unicità ad ogni oggetto in ceramica toscana: la decorazione.

Le pittrici eseguono, prima di tutto, la realizzazione del bozzetto che serve a definire proporzioni e sviluppo del decoro sulla superficie; a questo segue la creazione della tavolozza colori che vengono diluiti con acqua e applicati con pennello dalle mani esperte delle pittrici. Ogni realizzazione in ceramica toscana decorata viene firmata, proprio come ogni quadro dal pittore che lo ha realizzato.

Apprezziamo il valore unico della ceramica toscana decorata

Inutile dire che un piatto o un vaso o un qualsiasi pezzo di ceramica decorata a mano ha un fascino e un valore che va al di là del prezzo. Calcare i manufatti e decorare la ceramica è un’arte antica che si apprende con fatica e dedizione. Creare disegni armonici comporta anni e anni di dura esercitazione. E ogni pezzo è unico, pronto a raccontare una storia.