Maitake: il Fungo Danzante

La Grifola frondosa (ovvero Grifos frondosus) è un fungo non molto diffuso che cresce sotto gli alberi di castagno ed appartiene alla famiglia delle Meripilaceae. In Giappone e nel mondo è anche conosciuto col nome di “Maitake“. In giapponese, Maitake significa “fungo danzante” (da mai, “danza”, e take, “fungo”). Il motivo per cui si chiama così dipende dalla storia alla quale preferite credere. Secondo una leggenda, il nome è dovuto al fatto che le persone ballavano per la gioia quando trovavano questi funghi nel bosco. Durante l’età feudale del Giappone, i signori locali rendevano omaggio allo shogun offrendogli questo fungo, insieme ad altri doni. Per ottenerli, essi pagavano l’equivalente del peso dei funghi in argento, indubbiamente un buon motivo per danzare. Un’altra storia vuole che il nome sia dovuto all’impressione di uno sciame di farfalle danzanti dato dai corpi fruttiferi sovrapposti.

L’etimologia del termine “Grifola frondosa” deriva da:

  • dal greco “grifos” = rete di giunchi intrecciati.
  • dal latino “frondosus” = frondoso, per via del carpoforo che riconda le fronde di una pianta.

Non è da confondere col Laetiporus sulphureus che all’estero è noto con l’appellativo similare di “Gallina dei boschi” (Chicken of the Woods, invece del sinonimico Hen of the Woods per la grifola frondosa) per via del suo carpoforo frondoso che ricorda il piumaggio del noto volatile.

Questo fungo è diffuso in Giappone, Appennino, pre-Alpi marittime piemontesi e in Sila (Calabria) in Italia. Si trova tra fine agosto, settembre e ottobre nei boschi di latifoglie. In particolare nei ceppi dei castagni tagliati dove si ripresenta, nello stesso posto, in annate alterne (ogni 2-4 anni). Risulta infatti difficile trovarlo tutti gli anni e non è comunque un fungo comune.  Il suo sviluppo è favorito da calore e umidità.  Diffuso nell’appennino tosco emiliano, nella zona di Casa Forlai è conosciuto col nome di “Barbagino” mentre nel pistoiese è noto anche con il nome di ‘Fungagnino‘. Inoltre il nome regionale in piemonte è “Berbesin”.

Il carpoforo del Maitake (insieme di tutte le parti del fungo) può arrivare ad una altezza di circa 70 cm ed arrivare a pesare 15 kg. E’ ramificato ed i cappelli sono sovrapposti a forma di ventaglio di colore bruno o grigiastro, con margine ondulato.

I tubuli (tubicini che si trovano sotto il cappello del fungo) sono corti e decorrenti.

I pori (orifizio dei tubuli) sono rotondi e bianchi; inizialmente sono piccoli, poi con il passare del tempo diventano piuttosto grandi.

Il gambo (struttura che sostiene il cappello) è ramificato di colore bianco collegato lateralmente ai cappelli.

La carne (tessuto di cui è formato il gambo ed il cappello) colore bianco ed è molto fragile. L’odore della carne è intenso, non ben definibile. Il suo sapore è mite e delicato.

Le spore viste da un miscoscopio hanno un colore bianco in massa.

La commestibilità del Maitake è ottima, secondo recenti studi sembra possedere spiccate proprietà officinali. Si può mangiare fritto ed è molto buono anche sott’olio.

Anche se la commestibilità è ottima, si deve fare attenzione perché secondo alcune voci il fungo ha scatenato reazioni allergiche ad alcuni individui.