La riflessologia plantare: come non amarla? Il massaggio per rilassare tutto il corpo ma non solo

A cura di Francesco Ciaccia

La riflessologia plantare  è tra i massaggi più conosciuti nonché uno dei trattamenti più rilassanti in assoluto.

Il suo obiettivo è ben noto: la riflessologia plantare si pone l’obiettivo di raggiungere il benessere totale della persona nonché il raggiungimento di equilibrio e armonia.

Il suo fine, però, è raggiungibile solo grazie alla bravura e alla professionalità dell’operatore nonché grazie ad un luogo confortevole e adatto al rilassamento psichico.

Il massaggio riflessogeno (anche se non è un massaggio vero e proprio) ha un origine molto antica.

La sua nascita, infatti, risale nel 2330 A.C in Estremo Oriente ma è stata conosciuta nel mondo occidentale solo a metà del 1800. Proprio la sua derivazione orientale ha portato la riflessologia ad essere una tecnica basata non solo sulla manipolazione ma anche di grande spiritualità.

La riflessologia plantare e le modalità di svolgimento

Questa tecnica si basa principalmente sulla digitopressione praticata sulla pianta del piede, definite zone riflessogene.

Queste aree, a loro volta, hanno corrispondenze specifiche in varie parti del corpo e, manipolate, possono risolvere proprio i malesseri legate alle aree di riferimento.  Attraverso, infatti, le piccole stimolazioni realizzate con il polpastrello, è possibile trasmettere nuovi impulsi alle zone nervose riconducendo il corpo del paziente ai suoi ritmi naturali nonché alla sua sintonia autentica.

Ad ogni piede corrisponde una diversa riflessologia plantare

Ogni piede è caratterizzato da una sua forma derivante dalla stessa costituzione fisica del paziente.

A seconda che sia magro, robusto o caratterizzato da problematiche diverse come calli, occhi di pernice o dita storte, il suo profilo corrisponderà, ad aree da trattare per risolvere questi problemi.

La presenza più o meno accentuata di calli e occhi di pernice sul piede hanno una loro ragione di esistere. A seconda della regione, infatti, in cui i calli si formano esistono tensioni che inducono alla sensibilizzazione della parte nonché all’ispessimento della pelle.

Allo stesso modo, gli occhi di pernice (i dolorosi calli che si formano tra due dita del piede) non devono essere estirpati, ma curati. Se, infatti, il punto doloroso sarà soggetto a riflessologia plantare anche per soli 5-10 minuti al giorno, il dolore comincerà a sciamare fino a non ripresentarsi .

La riflessologia plantare e le dita storte

Una situazione altrettanto spiacevole è la presenza di dita storte nel piede.

Questa, infatti, non è una situazione affatto da trascurare. Il fatto stesso, infatti, che abbia una posizione diversa dalle altre indica un preciso collegamento con la colonna vertebrale.

Generalmente i problemi con le sintomatologie sono associate in questo modo:

  1. Il Dito Alluce è collegato alle vertebre cervicali;
  2. Il dito Melluce è collegato alle vertebre dorsali;
  3. Il Dito Trillice alle vertebre lombari
  4. Il Pondulo è collegato alle vertebre sacrali;
  5. Il Mellino, invece, è collegato alle vertebre coccigee.

Ma non è una situazione di cui preoccuparvi. Le dita storte sono solo segnali che le vertebre corrispondenti sono in tensione. Questo malessere è facilmente risolvibile tramite le tecniche vertebrali.

L’importante è che questi movimenti siano eseguiti da un operatore bravo e professionale. Attraverso il suo modus operandi, infatti, sarà facile capire le cause del malessere e ridonare benessere a 360°.

Le mani dell’operatore, infatti, sono strumenti essenziali per percepire lo stato psicofisico del paziente. Allo stesso modo, la professionalità è una condizione essenziale.

Proprio per questo che ho deciso di creare Zone Riflesse, il punto di riferimento in Italia per la formazione alle tecniche di massaggio e riflessologia plantare.
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