Col termine bonifica s’intende un insieme di interventi atti a risanare situazioni di profondo avvelenamento territoriale. Rivolgersi ad un buon laboratorio analisi chimiche e microbiologiche è l’idea migliore. Ecco perché!
Che cosa è una bonifica?
Con una bonifica del suolo possiamo porre in sicurezza un sito inquinato grazie allo smaltimento e all’eliminazione delle sostanze inquinanti in esso presente. Tra questi ricordiamo i prodotti chimici rilasciati in maniera volontaria o meno, rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non. La bonifica può essere relativa anche ai corsi d’acqua.
L’obiettivo primario di una bonifica è il rendere nuovamente salubre il sito individuato. Un terreno inquinato infatti determina l’insorgere di varie patologie nella popolazione insediatasi nei suoi pressi. Quest’operazione porta con se diversi benefici. Consente anche un rilancio economico, sociale e produttivo della zona individuata.
In Italia è stato lanciato il programma nazionale di bonifica. Con questi si è avviato un censimento con cui sono state individuate ed elencate quelle aree che abbisognano di un intervento immediato. Si calcola che il 3% del territorio nazionale vige in una condizione di grave inquinamento e andrebbe sottoposto a bonifica del suolo e del sottosuolo. Nello specifico parliamo di ben 150mila ettari.
In linea di massima sono importanti aree industriali ma abbiamo anche una serie di discariche abusive. Tra gli inquinanti più presenti abbiamo: i sali da rifusione di alluminio, gli oli esausti, le scorie di fonderia, i fanghi, le macchie oleose, le melme acide, i pesticidi, l’arsenico, le ceneri da incenerimento, le polveri di abbattimento fumi della siderurgia, ddt e il mercurio.
Questi sono presenti in concentrazioni che superano di molto i limiti imposti dalla legge e sono riscontrabili nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque. Su questi siti purtroppo si sono susseguite diverse attività industriali ed ognuna di queste ha lasciato il suo materiale di scarto altamente tossico.
Indagine ambientale
Un laboratorio analisi chimiche e microbiologiche può effettuare un’indagine ambientale redigendo un piano apposito, legalmente riconosciuto. Grazie a questi si verifica la presenza di inquinanti nel suolo, nel sottosuolo e nell’acqua.
Un’azienda deve richiederlo quando dichiara la cessazione delle proprie attività oppure quando avvia un trasferimento. A farne richiesta deve essere il titolare dell’attività a seguito di una delle seguenti condizioni. Innanzitutto può chiederlo se l’attività riferita al censimento provinciale rientra nel Piano Provinciale Gestione Rifiuti. Oppure se l’azienda è stata istituita con una serie di impianti atti allo smaltimento dei rifiuti. Anche se l’attività svolta viene classificata come a rischio incidente rivelante. Infine può richiedere il piano se ha adoperato serbatoi interrati.
Al contrario dovrà interessarsene il nuovo gestore del sito o dell’azienda adiacente ad esso. Il Piano andrà presentato all’Ufficio Tutela Ambientale Comunale. La domanda sarà consegnata in formato elettronico e cartaceo. L’iter burocratico si svolge in questo modo. Dopo la presentazione all’ufficio si dovrà attendere il parere degli organi preposti. Lo stesso Ufficio dovrà poi dare assenso. Inoltre entro dieci giorni si dovranno eseguire indagini qualora si sia in contraddittorio con gli organi preposti al controllo del piano. Infine tutti i risultati dell’iter appena conclusosi andranno riportati in un resoconto da presentare allo stesso ufficio.
Sarà l’Ufficio a stabilire se è possibile proseguire con la bonifica. Il direttore di questo organo si prende infatti la responsabilità di rilasciare un nulla osta con cui dichiara che gli inquinanti presenti nel suolo e nel sottosuolo sono in percentuale inferiore rispetto alle soglie previste dalla legge. Tuttavia è sufficiente che anche uno solo dei valori risulti essere troppo alto per far scattare la bonifica territoriale.
Il piano di caratterizzazione
Un laboratorio analisi chimiche e microbiologiche effettua anche un piano di caratterizzazione. Con questi vengono ricostruiti quei processi industriali e produttivi che ne hanno determinato l’inquinamento. Partendo dalle matrici ambientali si potranno ottenere quelle informazioni grazie alle quali si svolgerà poi la messa in sicurezza del sito e la sua bonifica.
Tutte le attività con cuis arà poi composto e redatto questo piano da parte del laboratorio analisi chimiche e microbiologiche dovranno essere svolte in maneira tale da consentire agli organi competenti di approvare o invalidare i risultati. Il quadro dovrà quindi risultare realistico e condiviso da chi di dovere.
Quando diventa obbligatorio il piano di caratterizzazione? Basta che uno dei parametri delle concentrazione delle soglie di contaminazioni risulta dalle analisi precedentemente citate superiore alla soglia stabilita per legge per rendere necessario questo studio del suolo e del sottosuolo nonché di eventuali acque presenti nei pressi del sito incriminato.
Come si svolge la bonifica
Innanzitutto il sito interessato andrà isolato e messo in sicurezza. Quindi con delle trivelle si preleva del campione di terreno per capire quali sono le sostante inquinanti presenti in esso. Infatti ognuna di queste dovrà essere trattata con uno specifico procedimento. Il lavaggio del terreno avviene grazie a trattamenti meccanici o chimici. In certe situazioni più complesse si trasporterà il terreno in stabilimenti appositi al fine di smaltirlo definitivamente.
In caso di zone industriali il terreno sarà purificato dalle scorie dagli squarti e dai liquami tossici. Fatto ciò si passa allo smaltimento. Discorso più complesso per quanto riguarda l’acqua. Ci vuole ancor più attenzione perché a causa della particolare natura dei fiumi e dei mari, c’è il rischio che l’ecosistema subisca danni irreparabili.
Soprattutto nel caso di corsi d’acqua si adotteranno alcune barriere con lo scopo di non rovinare le falde acquifere. Ogni tipo di operazione sarà stabilita previa analisi di rischio. Qualsiasi sia infatti il sito da recuperare tanti sono i pericoli e se non lo si conosce bene si rischia di intensificare i danni.
Ogni intervento è quindi personalizzato e può durare fino a tre anni. In realtà la parola fine è posta solo nel momento in cui si riescano a raggiungere i parametri desiderati. Quando ciò accadrà sarà rilasciato un certificato di bonifica.
Analisi del terreno
Un laboratorio analisi chimiche e microbiologiche si occupa anche di analizzare un dato sito potenzialmente tossico. Questi però è molto omogeneo. Per tale motivo non sono mai estratti troppi ettari e sono escluse le zone considerate anomale.