Fitosanitari, che cosa sono e perché serve un patentino?

Si parla sempre di più di prodotti fitosanitari e del loro impiego nell’ambiente. Le tematiche a favore dell’environment hanno un grande seguito e sono al centro di dibattiti dell’opinione pubblica. Il perché? I cambiamenti climatici, il buco dell’ozono, l’inquinamento dei mari, possono sembrare questioni lontane dal nostro quotidiano, eppure anche noi, col nostro agire, contribuiamo, nel bene o nel male, al loro proseguire. Come influiscono i fitosanitari in questo processo? Ve lo spieghiamo subito!

Partiamo dal chiarire la natura di questi prodotti.

Che cosa sono i fitosanitari?

Quando parliamo di fitosanitari oppure agro farmaci o fitofarmaci intendiamo tutti quei prodotti che vengono utilizzati per proteggere e conservare vegetali da agenti nocivi, anche andando a modificarne i processi vitali. Si tratta di elementi in grado di sconfiggere parassiti che possono attaccare animali e piante; vengono usati soprattutto in agricolture sia sulle coltivazione che poi su quanto raccolto.

I fitosanitari sono composti da miscele di varie sostanze, come antidoti agronomici e sinergizzanti, che insieme formano una soluzione pronta per essere utilizzata direttamente su flora e fauna. Ma ci sono alcuni tipi anche in polvere, sia secche che solubili, allo stato granulare oppure gassoso. Tutto dipende, ovviamente, dalle modalità di impiego e da questioni come la quantità che verrà impiegata, le caratteristiche del luogo di applicazione e dal grado di biodegradabilità delle sostanze.

In base, poi, all’obiettivo da raggiungere e agli agenti nocivi da sconfiggere, i fitosanitari possono essere classificati come:

  • Fungicidi;
  • Antiparassitari;
  • Repellenti;
  • Diserbanti;
  • Fitoregolatori;

Essendo prodotti come insetticidi, le ripercussioni sull’ambiente, dopo il loro utilizzo, possono essere molto pericolose, sia per inquinamento che per contaminazioni varie. Per questo motivo il loro uso è stata materia di numerosi dibattiti ed attualmente regolamentato da rigide normative nazionali. Dal 26 novembre 2015, infatti, è entrata in vigore l’obbligatorietà di formazione per l’ottenimento di un patentino per l’utilizzo di prodotti fitosanitari.

Come ottenere la certificazione per i fitosanitari

Come abbiamo accennato, i fitofarmaci debbono essere utilizzati con estrema attenzione e prudenza. Senza scendere nel dettaglio delle modalità di irrorazione delle piante e altre tecniche specifiche, quello che è necessario sapere riguarda le regole d’uso dietro questi prodotti. Come sancito dal decreto legge del 2015, in merito alle misure urgenti per interventi nel territorio, chiunque voglia comprare e impiegare i fitosanitari deve essere in possesso di un vero e proprio patentino.

Per poter ottenere questa certificazione le persone interessate devono, come prima cosa, fare domanda all’Assessorato Provinciale all’Agricoltura, frequentare un corso legalmente riconosciuto e superare l’esame finale.  I periti agrari e i laureati in Scienze Agrarie sono esentati dal corso e dalla prova finale, ma devono, comunque, dar comunicazione all’Ente di riferimento.

Che cosa prevede il corso per il patentino per fitosanitari?

Noi di Presic proponiamo il corso per fitosanitari con una durata di 20 ore, che rilascia un patentino riconosciuto in tutta Italia ed ha una validità di 5 anni, al passare dei quali ci sarà bisogno di un rinnovo. Si può frequentare presso un Ente di formazione legalmente riconosciuto e sostenerci l’esame finale abilitante.

Il percorso in aula mira a fornire tutte le competenze necessarie a chi dovrà utilizzare prodotti così impegnativi, focalizzandosi su aspetti quali i parassiti delle piante, i presidi sanitari e l’incidenza che hanno sull’ambiente. Una parte da non sminuire è quella che riguarda lo smaltimento dei rifiuti, questione molto delicata e che ha ripercussioni fortissime per tutti noi.

Restano di utilizzo comune, e quindi non richiedono il possesso di un patentino, i prodotti che rientrano tra quelli “irritanti” e “non classificati”. Per tutti gli altri, soprattutto quelli “molto tossici” e “nocivi”, non c’è alcuna alternativa alla formazione.