A cosa servono le etichette antibatteriche?

Il periodo storico che stiamo attraversando ci sta rendendo tutti più sensibili alle contaminazioni, anche quelle batteriche.

L’anno 2020 sarà ricordato per la terribile pandemia di coronavirus e, probabilmente, rimarrà a lungo nella nostra mente l’attenzione per la pulizia e la sanificazione delle superfici che tocchiamo.

È giusto sapere che oggi esistono materiali che consentono di contrastare la proliferazione batterica e, addirittura, vengono realizzate etichette antibatteriche.

Materiali plastici antibatterici

Lo sviluppo di materiali in grado di eliminare microrganismi pericolosi è una delle nuove frontiere su cui si concentrano molte startup.

Probabilmente l’obiettivo di queste giovani aziende è quello di produrre pellicole che possono proteggere oggetti e superfici anche da minacce tremende come quella del Covid19, ma alcune si focalizzano solo sulla produzione di materiali plastici antibatterici, quindi, non in grado di uccidere i virus, ma che possono debellare la quasi totalità dei batteri.

Concentrandoci ora su questi ultimi, possiamo dire che sono già utilizzabili polimeri sintetici con elementi attivi al loro interno che rendono impossibile la proliferazione microbica.

Le applicazioni per questi materiali sono davvero svariate e strettamente connesse alla vita quotidiana di ognuno di noi. Basta pensare a tutti gli oggetti che tocchiamo costantemente e che potrebbero essere rivestiti di film antibatterici: cellulari, schermi touch screen, scrivanie, menù, stoviglie, libri.

L’importanza del packaging antibatterico

I packaging sono forse gli elementi che maggiormente avrebbero bisogno di un trattamento igienizzante, perché passano da molte mani e finiscono nelle case di coloro che acquistano prodotti.

Praticamente ogni cosa che compriamo è protetta da uno o più confezioni e se queste sono realizzate con materiali antibatterici viene sicuramente fatto un passo in avanti nella tutela della salute.

Mettere sul mercato oggetti che si possono maneggiare senza essere contaminati da batteri è un vantaggio che i consumatori apprezzano e che, nel prossimo futuro, apprezzeranno sempre di più. Questo si traduce in un vantaggio strategico per le imprese che puntano già oggi su questi nuovi tipi di packaging.

Vernici e plastiche antibatteriche

In commercio si trovano anche vernici antibatteriche che funzionano molto bene, ma che non possono essere utilizzate per qualsiasi scopo.

Ad esempio le etichette devono essere realizzate con materiali plastici antibatterici che possono essere lavati, toccati, graffiati senza perdere le loro caratteristiche intrinseche. Una sottile copertura esterna su una superficie potrebbe non essere sufficiente quando si vuole avere la certezza che i batteri non si sviluppino per tutto il tempo di vita dell’oggetto o del packaging, etichetta compresa.

Etichette antimicrobiche per ridurre al minimo le infezioni batteriche

Le etichette antimicrobiche sono elementi molto importanti per diversi settori, ad esempio quello alimentare o quello cosmetico.

Prodotti per il corpo con etichette antibatteriche rendono la vita più facile e sicura a chi li usa professionalmente, ma anche a chi ne fa un uso casalingo. Se la confezione di una crema è capace di uccidere i batteri chiunque la usi sarà meno soggetto a disturbi inerenti a questi microrganismi.

Le occasioni in cui tocchiamo un’etichetta e ci portiamo le mani al viso sono davvero moltissime e non riguardano solo ciò che consumiamo, ma anche tutte quelle confezioni che maneggiamo e riponiamo sullo scaffale del supermercato.

L’importanza di rendere totalmente “pulito” a livello microbico i packaging è notevole, anche se antibatterico non significa antivirale, perché sono molteplici le malattie che sono collegate alla proliferazione batterica.

Avere un’arma in più per avere contatti sicuri con oggetti ci rende più liberi nelle attività di ogni giorno, anche quella di leggere un’etichetta posta su qualcosa che vogliamo comprare.

Ultima piccola nota: quando gli esperti del settore parlano di materiali ed etichette antibatteriche dicono sempre che sono efficaci al 99,9% e non al 100%.